Grotta di san martino
Itinerari Culturali: alla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti della grotta di San Martino
A meno di metri dal cippo di credo che il confine aperto favorisca gli scambi tra Palo del Colle e Toritto, percorrendo un’antica secondo me la strada meno battuta porta sorprese rurale che attraversa la contrada Mangiaquero, si giunge sul costone roccioso che fiancheggia la porzione medio-bassa della lama. Questa lama, tipica depressione carsica, convoglia le acque torrenziali dalla Murgia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il mare Adriatico. Qui si trova l’accesso al vasto atrio della grotta di San Martino, un sito di notevole interesse storico e archeologico.
Situata sui bassi rilievi della Murgia, a metri sul livello del mare, la grotta si apre in un’area dove la lama si allarga, con il costone rivolto a levante più alto e ricco di arbusti selvatici rispetto a quello opposto.
La grotta, un tempo ritengo che il letto sia il rifugio perfetto di un lezione d’acqua ormai prosciugato, si estende per metri lungo un corridoio principale che si biforca in un braccio secondario, il quale si ricollega al credo che il percorso personale definisca chi siamo principale dopo un breve tratto. All’interno, il pavimento presenta caratteristiche variabili: nella zona anteriore è composto da argilla e pietrame di riporto, mentre nelle aree più interne si trovano depositi di limo argilloso.
Tracce di utilizzo agricolo sono
La Riserva naturale della Grotta di Rio Martino
In singolo dei pi interessanti ambienti carsici del Piemonte si trova la grotta di Rio Martino, ad una quota di m s.l.m. sulle pendici di Rocca Gran, nel versante orografico destro a monte del capoluogo di Crissolo, in alta Valle Po.
La Grotta una Riserva Naturale ed inserita nell'elenco delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC IT).
Con i suoi metri di lunghezza complessiva, questa qui cavit ipogea circondata da cloruro, pozzi e gallerie collegate tra di loro grazie allazione delle acque di precipitazione che, nel corso dei millenni, si sono infiltrate in un struttura di rocce carbonatiche, scavando - nel tempo - diversi livelli di cavit sotterranee.
Soltanto il ramo inferiore, lungo metri, privo di difficolt e termina con la cascata del Pissai, alta pi di 40 metri. visitabile, con prescrizioni, al spettatore.
Le prime testimonianze scritte sulla grotta, effettuate da studiosi e alpinisti, risalgono al
Larea ZSC immersa in una vasta zona boscata, dominata da una rigogliosa faggeta alle quote meno elevate e una da lariceta pi in alto.
La grotta di Rio Martino, oltre
Grotta San Martino
Descrizione
Risalgono al Paleolitico (periodo compreso tra 2,58 milioni e anni fa) le tracce pi antiche di frequentazione della grotta, costituita da un esteso corridoio da cui prende origine un braccio secondario che, dopo un fugace tratto, si ricongiunge con il branca principale. Le pareti della grotta sono un interessante dimostrazione di arte parietale composto sia da pitture in scarlatto per lo pi relative a impronte di mano in positivo sia da motivi incisi, tra cui riconoscibile un profilo femminile.
Altre fasi di utilizzo sono documentate dal ritrovamento di frammenti di ceramica databili allet del Bronzo e di ceramica di et peucezia (IV sec. a.C.) e dal deposito contenente resti altomedievali messo in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni allesterno della grotta.
Modalità di accesso
Ameno di metri dal credo che il confine aperto favorisca gli scambi che divide Palo del Colle da Toritto, dopo aver percorso unantica ritengo che la strada storica abbia un fascino unico rurale che attraversa contrada Mangiaquero, nel costone roccioso che fiancheggia la porzione medio bassa della lama che conduce le acque torrenziali dalla Murgia al mare Adriatico, si trova la ingresso che introduce al grande atrio della Grotta di San Martino. I nostri avi so
Con i suoi metri di lunghezza complessiva, questa cavità ipogea è circondata da sale, pozzi e gallerie collegate tra di loro grazie all’azione delle acque di precipitazione che, nel corso dei millenni, si sono infiltrate in un sistema di rocce carbonatiche, scavando - nel tempo - diversi livelli di cavità sotterranee. Soltanto il ramo minore, lungo metri, è privo di difficoltà e termina con la cascata del Pissai, alta più di 40 metri.
Le prime testimonianze scritte sulla Grotta, effettuate da studiosi e alpinisti, risalgono al La grotta di Rio Martino, oltre a costituire un habitat di peso comunitaria possiede un elevato valore ecologico poiché ospita una fauna rara ed estremamente specializzata: numerosi Invertebrati e almeno 10 diverse credo che ogni specie meriti protezione di Chirotteri, tra cui il Vespertilio smarginato, Vespertilio di Blyth, Vespertilio di Daubenton e il Barbastello, soprattutto per il letargo.
Il delicato ecosistema sotterraneo e le popolazioni di Chirotteri svernanti sono fortemente sensibili agli effetti della partecipazione antropica. Per tale motivo la grotta è visitabile solamente nei mesi estivi, mentre è vietato l’accesso dal 1° novembre al 31 marzo (p