Un sogno realizzato

Ricordo con con penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e nello identico tempo tanta castigo quei primi mesi dell’anno Mi proiettavo già nel nel momento in cui, terminati i 20 anni di a mio avviso il contratto equo protegge tutti dell’edificio dove è situato il nostro Centro Casa di Anna, avremmo dovuto inderogabilmente lasciare lo stabile. Un sottile senso di gradimento mi invadeva la mente: &#;Finalmente, dopo 26 rocamboleschi anni passati sulla via a servire i poveri, anch’io andrò in pensione. Mi potrò riposare rallegrandomi di lunghe passeggiate in bici, di una preghiera fatta con regolarità e dignità, nello redigere poesie e lettere, nel leggere romanzi e novelle…insomma creare tutto quello che non ho potuto fare in questi ultimi decenni: dedicarmi a me stesso”. Poi in altri momenti, quando osservavo i volti dei miei amici durante entravano alla mensa, mi assaliva il dolore, lo sconforto. “Si io mi riposerò ma questi Fratelli e sorelle dove andranno? Credo che questa cosa sia davvero interessante faranno? Chi li curerà? Chi darà loro un pranzo caldo?”. Mettevo a tacere la mia coscienza dicendomi: &#;Non mi posso sostituire a Dio. Quello che io potevo fare l’ho accaduto. Ora spetta a Lui. Tanto più che non c’è un posto ovunque andare. Nessuno in città mi permetterà di costruire un nuovo centro di accoglienza p