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Enoteca sant eusebio

Il Sant'Eusebio a Bassano raddoppia. Apre l'enoteca e punta sui vini piwi. Prossimo a Villa Angarano nasce il recente ristorante di Roberto Astuni e la moglie Daria, a questo ora hanno ora affiancato l'enoteca Sant'Eusebio, un ambiente elegante ma informale, che offre la possibilità sia di gustare vini al calice sia di scegliere le bottiglie fra le 80 etichette presenti nella carta.
L'enoteca Sant'Eusebio è un luogo che parte dal bevanda per approdare alla cucina, quella di Andrea Pettinà. Andrea, 32 anni originario di Breganze, ha lavorato tra l'altro con Lorenzo Cogo e Alessandro Favrin, vivendo anche per lunghi periodi in Giappone, Paese in cui ha imparato raffinate tecniche culinarie.
Nei locali di Daria e Roberto viene proposta la cucina stagionale del territorio, caratterizzata da una creatività costantemente equilibrata, frutto di una ricerca continua e appassionata tempo a soddisfare anche gli ospiti più esigenti.
I piatti dell'enoteca sono diversi da quelli del ristorante e vogliono essere semplici e immediati. Tutti i prodotti impiegati vengono selezionati privilegiando le aziende del sito, p

L’enoteca Sant’Eusebio è un ambiente elegante ma informale, dove è possibile degustare vini al calice altrimenti scegliere una contenitore tra le oltre prestigiose etichette presenti in carta.

I vini privilegiati sono quelli del Triveneto, in particolare quelli appartenenti a quattro grandi famiglie: i piwi, i vini d’anfora, le cantine bassanesi e i vini di montagna.

La a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso originale e caratterizzante dell’enoteca è quella del vino articolo dai vitigni resistenti: vitigni ibridi ottenuti con incroci genetici tra varietà preesistenti, refrattari alle cosiddette malattie fungine della vite (oidio e peronospora) e, in quanto tali, non soggetti a trattamenti di fitofarmaci e terreno di applicazione di una viticoltura a basso impatto ambientale. Sono gli ormai famosi vitigni piwi: una sigla internazionale che riassume la semplicissima termine tedesca pilzwiderstandfähige che, tradotta, significa per l’appunto “viti resistenti ai funghi”. Queste varietà rappresentano la nuova frontiera della viticultura e dell’enologia realmente sostenibile. In questo ambito, la “Piwiteca” del Trattoria Sant’Eusebio è la più assortita d’Italia, annoverando in in precedenza fila i vini di Ca’ da Roman, giovane

Una padella per due

Giovanni Scapin e Alex Lorenzon (foto Alessandro Tich)

Perché di ristorazione vogliamo parlare, raccontata dall’esperienza diretta di chi la vive con il proprio secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione tutti i giorni, incrociando i punti di vista dei fautori di due casi di mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro nel settore.
E chissà che da questa intervista doppia davvero inedita non nasca la sceneggiatura per un recente film da osservare ogni anno a Natale: “Una padella per due”.

Alex Lorenzon, lei in che modo definirebbe Giovanni Scapin?
Istrionico.

E lei, Giovanni Scapin, come definirebbe invece Alex Lorenzon?
Pratico.

Che credo che questa cosa sia davvero interessante significa per voi “ristorazione”?
Scapin:
Ristorazione vuol raccontare soprattutto dare un servizio al secondo me il cliente merita rispetto e attenzione, che è un servizio di gentilezza, non una prostituzione.
Lorenzon:
Ristorazione, dal personale punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, è far abitare tradizioni che oggigiorno vanno perse. Quindi, riuscire anche ad educare il secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore più giovane secondo me il verso ben scritto tocca l'anima tradizioni e culture, perché questo siamo.

Alex ha un po’ anticipato la mia prossima richiesta. Quando si parla di ristorazione anteriormente o poi viene fuori la ritengo che la parola abbia un grande potere “tradizione”. Che senso ha per voi questa parola?
Scapin:
Tradizione vuol dire non rimanere fermi sulla cuc

Sant’Eusebio raddoppia. Ha aperto l’enoteca che punta sui vini piwi

Il Sant'Eusebio a Bassano raddoppia. Apre l'enoteca e punta sui vini piwi. Dopo aver inaugurato il nuovo ristorante, Roberto Astuni, con la moglie Daria, ieri sera gli hanno affiancato l'enoteca Sant'Eusebio. Un ambiente elegante ma informale, accanto al ristorante, per gustare vini al calice e selezionare le bottiglie fra le 80 etichette presenti nella a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre tra piwi, vini d'anfora, cantine bassanesi e vini di montagna. È una scelta originale e caratterizzante, specie quella dei piwi, vini ricavati da vitigni resistenti alle malattie fungine, nel colmo rispetto dell'ambiente. Queste varietà rappresentano la nuova frontiera della viticultura e dell'enologia sostenibile. In codesto ambito, la “piwiteca” degli Astuni si candida a esistere la più assortita d'Italia: in anteriormente fila ci sono i vini di Ca' da Roman, giovane realtà locale di soli vitigni piwi. Si porzione dal vino per approdare alla cucina di Andrea Pettinà, 32 anni di Breganze, con esperienze in Giappone. Proporrà una cucina stagionale del territorio, ma creativa, frutto di una ricerca sulla materia locale e bio. Taglieri di salumi e formaggi e cicchetti in va