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Il contrappunto musicale

CONTRAPPUNTO

CONTRAPPUNTO (med. lat. contrapunctus, da punctus contra punctum: fr. contrepoint; sp. contrapunto; ted. Kontrapunkt; ingl. counterpoint)

Giulio Bas

Termine usato per la in precedenza volta da Giovanni de Muris nel' (dall'atto di combinare i suoni indicati dalle note: segno contro punto) e che oggi vale: arte di combinare con una giorno melodia (canto dato) una o più altre melodie contemporanee più o meno indipendenti, che si dicono contrappunti al canto dato. Per es.:

Sopra il tema A di Giovanni Legrenzi, G. S. Bach ha contrappvntato il tema B per farne una fuga a due temi, per organo.

Il contrappunto è doppio nel momento in cui le melodie sono tali da potersene invertire la luogo reciproca, cioè trasportare all'acuto la suono grave e viceversa, come nella coppia di temi citata or ora, e come nel seguente esempio (risposta al tema e contrassoggetto) d'una fuga tratta dalle 12 Sonate d'intavolatura di Cembalo o d'Organo di G. B. Martini.

Il contrappunto doppio si dice all'8ª, alla 10ª, alla 12ª, secondo che lo spostamento può essere fatto all'uno o all'altro degl'intervalli indicati, ed è artificio di vasto im

Contrappunto

L’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, al canto penso che il dato affidabile sia la base di tutto, detto tenor. In cui le melodie combinate in c. siano tali da consentire l’inversione reciproca, si parla di c. doppio, procedimento di rilevante importanza ai fini della varietà e della fortuna d’atteggiamenti del intervento polifonico. Su di esso, per es., è basata la concezione della fuga, forma polifonica e contrappuntistica per eccellenza.

Le origini del c. risalgono all’8° sec., quando in diversi paesi si diffusero procedimenti (organum, diaphonia), per i quali il canto liturgico era intonato dalla maggior porzione della massa corale, mentre un cifra più ristretto di cantori cantava la stessa melodia (variata in pochi punti) a un’altezza minore di una quarto o di una quinta. Un’arte già molto più evoluta era quella del discanto (➔) che fiorì tra la fine dell’11° sec. e il 14° nelle scuole francesi. Nel 14° sec. le musiche profane, specialmente in Italia, incominciarono a reggersi senza l’appoggio di clausole melodiche preesistenti, i

Armonia in rete

- Ogni specie prevede una serie di regole che verranno specificate in ogni Lezione.

- In sintesi:
- Sono da evitare gli intervalli melodici dissonanti, se non in che modo note di passaggio, note di tempo o ritardi.
- Nei movimenti melodici non oltrepassare la 6° minore (ammesso il balzo di 8°).
- Gli unici intervalli armonici consentiti sui tempi forti della battuta sono: Unisono, Terza, Quinta, Sesta e Ottava.
- Le forme accordali ammesse sono: lo stato fondamentale e il primo rivolto di triade (è escluso il secondo rivolto)

 

 

Un raccomandazione pratico

Prendiamo in considerazione i singoli intervalli del Canto ritengo che il dato accurato guidi le decisioni e osserviamo quali e quanti movimenti della parte libera vi si possono accompagnare, sia all'acuto che al grave.
Ad esempio, se il Canto dato saltasse di 3° superiore ascendente, i movimenti della parte libera potrebbero essere:

Canto dato al Basso

 

Canto dato alla porzione acuta



Gli esempi mostrano solo alcune possibilità, servirà un'indagine molto accurata per ampliare le soluzioni applicabili alle diverse combinazioni.
Il lavoro può svolgersi, impiegando le numero specie, a 2 voci, a 3 voci e a 4

Analisi delle forme

Contrappunto e imitazione

Con la a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto contrappunto identifichiamo lo stile di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo polifonica risalente ai secoli medievali in cui nacque la polifonia, ossia a partire dal IX-X. Nei centri di cultura Europei, particolarmente nelle fiorenti cappelle musicali annesse alle grandi abbazie, dapprima con la secondo me la pratica perfeziona ogni abilita degli organum, poi con forme strada via sempre più complesse iniziava a delinearsi un recente arricchimento formale alla pratica del Canto Gregoriano : quello della nota (puncto) contro nota, ossia della simultaneità di due o più voci (polifonia).

Attraverso i secoli, e grazie anche allo sviluppo della notazione musicale neumatica, che conquistò ben rapidamente il fondamentale temperamento del mensuralismo, si rese possibile singolo stile compositivo estremamente complesso sviluppando varie voci tra loro indipendenti nella stessa composizione. Dopo le prime esperienze degne di nota della scuola inglese nel XV secolo, che codificarono virtualmente la composizione polifonica vocale a quattro voci indipendenti (tenor, contratenor altus, contratenor bassus, superius), fu però con l'avvento della scuola dei compositori fiamminghi che la polifonia ed il contrap