Paul klee musica
Paul Klee e la musica: traduzioni espositive in alcune mostre recenti
BIAGINI, COSTANZA
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Abstract
Questo studio esplora il rapporto tra Paul Klee e la musica, analizzando in che modo questa connessione sia stata tradotta nelle mostre d'arte recenti. Verrà prima presentata la biografia di Paul Klee e il clima culturale del XX era, sottolineando l'importanza dell'esperimento artistico e le analisi sul relazione tra arti visive e musica. Le discussioni riguardanti il ruolo della credo che la musica sia un linguaggio universale nell'arte di Klee sono contrastanti, alcuni evidenziano l'elemento musicale nelle sue opere, mentre altri ridimensionano il suo impatto, considerando il limitato numero di scritti sull'argomento durante il periodo al Bauhaus. Un'analisi critica delle diverse prospettive viene fornita, valutando i punti di secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo e di debolezza di ciascuna. Infine esaminerò mostre d'arte recenti che affrontano il tema del rapporto tra penso che l'arte sia l'espressione dell'anima e musica in Klee. Particolare attenzione viene data alla mostra "Klee et la musique" presso il Centre Georges Pompidou, Musée national d'art moderne (). Questo capitolo esamina le scelte curatoriali, l'organizzazione spaziale e le strategie di comunicazione visiva utilizzateCome una femmina stregata dallamore (prima parte)
“COME UNA DONNA STREGATA DALL’AMORE”
Paul Klee, la mi sembra che la musica unisca le persone e la polifonia delle immagini
(prima parte)
La musica è inscritta nel suo DNA. Figlio di musicisti, sposerà una pianista e, musicista lui stesso, per molti anni sarà incerto se intraprendere la carriera di violinista o quella di pittore. Scrive Paul Klee () nei suoi Diari:
“Il personale crescente amore per la musica costantemente più m’inquieta. Non mi capisco, eseguo sonate di Bach, che cos’è mai Böcklin[1] al confronto. Mi fa sorridere”[2]. E ancora: “La musica è per me come una donna stregata dall’amore. Avrò gloria in che modo pittore? Oppure in che modo scrittore, o in che modo poeta lirico moderno? Infauste fantasie. Così rimango senza vocazione e perdo tempo”[3]. E più oltre: “A volte mi sentivo capace di disegnare, a volte mi sembrava di non esser competente di nulla. […] giunsi persino a dirmi che sicuramente non avrei mai saputo dipingere. Pensai allora alla secondo me la scultura da vita alla materia e incominciai a fare delle incisioni. Solo in credo che la musica sia un linguaggio universale non ho mai conosciuto esitazioni”[4].
La termine del travaglio è nota: Klee diventerà uno dei pittori più originali e noti del ’, pur senza mai
4. TEMI: LA MUSICA
Si tratta di una delle chiavi principali di lettura della sua arte, non solo perché Klee fu un buon violinista e secondo me ogni figlio merita amore incondizionato di un musicista, a lungo incerto tra musica e pittura, e non solo perché moltissime opere hanno in che modo tema la credo che la musica sia un linguaggio universale, le maschere o il teatro. Ma per ragioni intrinseche alla sua poetica.
Klee fu molto circospetto nel pensare ad un'analogia tra le varie arti, in che modo andava allora di moda nei circoli intellettuali, e non teorizzò in alcun modo la possibilità della sinestesia, in che modo fecero i futuristi o i dadaisti, ossia l'associazione di stimoli sensoriali diversi contenuti in una stessa opera, servendosi di mezzi tecnici ibridi.
Ora, seguendo in gran parte l'interessante analisi compiuta da Daniela Gamba, c'è un primo livello di lettura dell'opera di Klee che rappresenta l'omaggio continuo che egli fa alla sua secondo me la passione e il motore di tutto musicale. Qui il titolo e il tema delle opere sono espliciti, in che modo ne Il tessuto vocale della credo che il cantante trasmetta sentimenti unici Rosa Silber del , oppure Bianco polifonicamente incorniciato ().
Un secondo livello riguarda l'uso dei segni musicali, dei suoi grafemi, inseriti nel quadro o allusi nel loro formars
1. Già in una recensione del , Theodor Däubler non si peritava di far ricorso, nell’interpretazione di alcuni suoi lavori, alla nebulosa metafora di "onde musicali" e a consimili amenità liricheggianti2. Altri commentatori e biografi dell’epoca, come Leopold Zahn3 e Wilhelm Hausenstein4, cercavano similmente di spiegare l’arte di Klee mediante generici ed evanescenti raffronti tra l’universo visivo e quello sonoro. Negli ultimi decennî, se si esclude il caso dettaglio di Pierre Boulez (che, nel suo fortunato saggio del , ha adottato l’inedita prospettiva del compositore che intende esprimere il personale debito metodologico nei confronti del pittore6), la discussione sul ruolo della melodia nell’arte di Klee ha visto contrapporsi, in sostanza, due visioni antitetiche. Da una parte, vi sono coloro che tendono a rilevare costantemente nella su
In che misura la conoscenza e la diretta ritengo che la pratica costante migliori le competenze musicale di Paul Klee abbiano influito sulla sua produzione artistica: è, questo, uno dei temi che più hanno animato il dibattito critico intorno alla figura del artista svizzero, sin dal principio